Il Parco Nazionale dell'isola dell'Asinara
L'isola dell'Asinara si trova nell'estremità nord-occidentale della Sardegna, tra Punta Colondri a sud (40°59’ N), Punta dello Scorno a nord (41°07’ N), Punta Salippi a ovest (4°15’ E) e Punta Sabina a est (4°06’ E).
L'isola ha una superficie di circa 52 km² e una lunghezza di circa 17,5 km in linea retta. La larghezza varia dai 290 metri di Cala di Scombro ai 7 km nella parte più settentrionale, da Punta Grabara a Punta Sabina. Il perimetro costiero misura circa 110 km.
L'Asinara è caratterizzata da ampie superfici di roccia esposta, con una copertura vegetale dominata dalla macchia mediterranea. L'area di Elighe Mannu, situata nella parte settentrionale dell'isola, rappresenta la formazione boschiva più estesa, costituita da un bosco di leccio (Quercus ilex) e interessata in passato da interventi di riforestazione.
L'isola è formata da quattro piccoli rilievi montuosi collegati da istmi.
Il rilievo settentrionale è il più esteso e alto, includendo la vetta di Punta della Scomunica (408 m slm), che si unisce a sud con la piana di Campu Perdu.
A sud di questa pianura si trova il complesso scistoso del Monte Ruda (215 m slm), che copre una zona collinare di circa 2 km², delimitata dall'istmo sottostante di Punta Marcutza (195 msm).
Nella parte centro-meridionale dell'isola, a sud della zona chiamata Stretti, si trova un altro gruppo di rilievi, tra cui Punta Tumbarino (241 msm), Punta Romasino (215 msm) e Guardia del Turco (128 msm). La linea di cresta di questo rilievo si orienta in direzione NO-SE, simile ai rilievi di Capo Falcone e Monte Forte nella Nurra. Questo settore è delimitato dalle due rias di Cala Scombro di Dentro e Scombro di Fuori e rappresenta il punto più stretto dell'isola.
Il nucleo meridionale è costituito principalmente dall'intrusione granitica di Punta Maestra Fornelli (265 msm) e dagli scisti grigi simili a quelli della penisola di Stintino. Il collegamento tra quest'area e l'Isola Piana è interrotto dallo stretto di Fornelli, le cui profondità non superano i 5 metri.
Lungo le coste si nota una differente azione erosiva, riflettendo le esposizioni dei suoi litotipi. La costa occidentale è ripida e rocciosa, quasi completamente inaccessibile dal mare a causa delle falesie che in alcuni punti raggiungono i 200 metri. Questa costa, influenzata dalle correnti marine e dalle onde dei venti del IV quadrante, è caratterizzata dall'assenza di depositi sabbiosi e da solchi di battente che si approfondiscono per qualche metro.
La costa orientale, invece, è generalmente bassa e rocciosa, con spiagge situate principalmente a Fornelli, Sant’Andrea, La Reale, Trabuccato, Punta Sabina e Cala Arena, dove sono presenti anche stagni retrodunali.
Fattori Climatici
Le precipitazioni sull'isola sono tra le più basse di tutta la Sardegna, influenzate dalla sua posizione insulare, e raramente raggiungono una media annua di 500 mm.
Le temperature medie mensili variano, con febbraio come mese più freddo, registrando circa 10 °C, e agosto come il più caldo, con una media di 23 °C.
I venti predominanti sono il ponente, che soffia per circa il 35% dei giorni, e il maestrale, presente per circa il 13% dei giorni. Insieme, questi venti nord-occidentali soffiano per circa metà dell'anno. Il levante soffia circa il 20% delle volte, rendendo difficoltosi l'approdo sull'isola e la navigazione verso Stintino e Porto Torres quando è presente.
Il clima dell'isola è considerato semiarido. L'acqua disponibile è poca ma sufficiente, con una piccola eccedenza idrica durante l'inverno.
Conformazione Geologica
La struttura geologica dell'Asinara è simile a quella della penisola di Stintino, con la quale formava un'unica grande penisola prima della trasgressione Flandriana.
Questa struttura ha influenzato la forma e l'evoluzione dell'isola, costituendo la chiusura occidentale della grande struttura tettonico-morfologica del Golfo dell'Asinara.
La notevole differenza tra il versante occidentale, che si affaccia sul "mare di fuori", e il versante orientale, che si apre sul golfo, è il risultato di strutture che hanno guidato il modellamento della costa.
Il versante occidentale è quasi ovunque alto e inaccessibile; raramente si trovano resti di antiche spiagge del Tirreniano, che indicano l'esistenza di litorali sabbiosi e barre costiere del Pleistocene superiore, segni di una situazione molto diversa da quella attuale.
Il versante orientale dell'isola è caratterizzato da coste basse, modellate dall'evoluzione idrografica del Pleistocene, che ha creato una costa a rias, dovuta all'ingressione marina nelle piccole valli incise durante i periodi glaciali nel grande bacino idrografico che scorreva nell'attuale area sommersa del golfo.
L'unica area dell'isola dove questa asimmetria delle coste è assente è la piana di Campu Perdu, dove il dislivello è limitato a poche decine di metri; questa zona sub-pianeggiante è stata sede di sedimentazione lagunare e lacustre durante il Quaternario, dando origine a depositi calcarei.
La struttura geolitologica dell'Asinara è quindi costituita prevalentemente da rocce metamorfiche e affioramenti granitici del Carbonifero, che creano somiglianze morfologiche con il territorio costiero della Gallura, interrompendo l'affinità con il territorio vicino.
L'Acqua sull'Isola dell'Asinara
La particolare conformazione morfologica dell'isola crea bacini idrografici di piccola estensione, con caratteristiche litologiche diverse: alcuni sono a bassa permeabilità, mentre altri presentano maggiori livelli di fessurazione, favorendo la circolazione delle acque.
Le sorgenti, storicamente documentate, oggi sono spesso ridotte a semplici tracce.
I tentativi di estrazione dai pozzi negli anni hanno mostrato che le falde sono superficiali e poco potenti. Per soddisfare il fabbisogno idrico, sono stati creati piccoli invasi superficiali a Fornelli e Santa Maria nella parte meridionale dell'isola, inizialmente per uso agro-zootecnico e poi trasformati per uso potabile nelle carceri.
Nella parte centrale dell'isola, a Campu Perdu, un invaso collinare fornisce acqua all'intera piana fino a Trabuccato. L'uso dell'acqua è multiplo e, tramite un sistema di serbatoi e stazioni di pompaggio, l'acqua di Campu Perdu è distribuita per scopi civili e agricoli. Nella parte settentrionale, l'abitato di Cala d'Oliva è idricamente autonomo: l'acqua dell'invaso del Pecorile, potabilizzata a valle della diga, viene pompata verso il serbatoio principale del borgo e distribuita a tutte le case per gravità. I reflui sono raccolti in una vasca vicino al porto e inviati al depuratore. L'acqua depurata, dopo un ulteriore trattamento di fitodepurazione, è distribuita nella macchia mediterranea e negli orti.
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